SE.D.RI.PORT (SEdimenti, Dragaggi e RIschi PORTuali) è un progetto con capofila la Regione Sardegna in partenariato con il dipartimento del VAR, le Università di Cagliari e di Tolone, la Provincia di Livorno, L’ARPAL Liguria, L’ISPRA, L’Office des Transports della Corsica.
Il progetto nasce per identificare una soluzione congiunta del problema dell’insabbiamento dei porti dell’area transfrontaliera e le soluzioni operative per il ripristino dei fondali. Le linee generali del Progetto sono state proposte a quello che sarebbe diventato il partenariato di progetto dalla AdSPMS, all’epoca Autorità portuale del Nord Sardegna. Da quelle linee progettuali si sarebbero sviluppati i progetti SE.D.RI.PORT e SEDITERRA. L’AdSPMS ha collaborato in convenzione con il Partner Regione Sardegna – Assessorato ai Trasporti.
SE.D.RI.PORT è stato finanziato per un importo complessivo di euro 1.854.602,16 di cui 1.576.411,83 euro finanziati dal FESR.
SE.D.RI.PORT capitalizza il contributo di precedenti progetti che hanno fornito importanti informazioni sullo stato dei porti sperimentando sistemi di monitoraggio dell’ambiente marino; introduce un sistema comune per il costante monitoraggio dell’insabbiamento, dell’inquinamento delle acque e dei sedimenti, delle condizioni meteo-marine e dei principali parametri chimici e fisici delle acque dei porti, delle zone costiere limitrofe e degli acquiferi costieri; partendo dalle normative vigenti e dagli attuali compendi di buone pratiche si propone di realizzare le Linee Guida da adottare congiuntamente nello spazio transfrontaliero per affrontare la tematica dei dragaggi (ripristino dei fondali) e la gestione dei sedimenti.
I cambiamenti climatici hanno un ruolo determinante nel favorire gli insabbiamenti strutturali dei porti e velocizzare le dinamiche di insabbiamento, aumentando sia i rischi per l’ambiente sia il rischio per le attività economiche legate al trasporto marittimo. È di tutta evidenza che un’azione, non rapida, di ripristino dei fondali di un porto, mette in crisi il tessuto economico e sociale di intere comunità, specialmente nelle isole. Pertanto l’individuazione congiunta di procedure operative e strategie comuni di intervento, tendono a minimizzare gli effetti negativi dell’insabbiamento ottenendo una migliore affidabilità delle risorse portuali a disposizione per l’economia locale con tutto quello che ne consegue in termini di garanzia di efficienza dell’intera area transfrontaliera.
Cosa ha realizzato:
Il progetto SE.D.RI.PORT “Sedimenti ,dragaggi e rischi portuali” ha realizzato Linee guida per la gestione dei sedimenti attraverso le due componenti:
T1 – Diagnosi – Monitoraggio e Modellistica
T2 – Gestione dei rischi e Valutazione
La componente T1 “Diagnosi, monitoraggio e modellistica” prevede diverse attività finalizzate all’inquadramento della documentazione esistente e dello stato fisico-ambientale:
- Capitalizzazione dei progetti già realizzati – (R.A.S.)
- Studio comparato delle normative in vigore in Italia e in Francia – (ISPRA)
- Analisi degli ambiti portuali relativamente alle aree di dragaggio individuando necessità, potenzialità e sbocchi – (R.A.S.: Città Metropolitana)
- Studio dell’origine dei fenomeni di insabbiamento e valutazione della dinamica dei sedimenti – (VAR – OTC)
- Inventario dei sistemi di monitoraggio – (ISPRA)
- Caratterizzazione dei siti d’intervento e applicazioni modellistiche – (ARPAL)
La componente T2 “Gestione dei rischi e valutazione” verrà attuata nei siti portuali coinvolti nel progetto attraverso azioni pilota di sperimentazione di sistemi innovativi e valutazione dei rischi ambientali:
- Ricerca e proposta di sistemi innovativi – (Provincia di Livorno)
- Sviluppo di un prototipo di rilevazione batimetrica – (Dip. VAR)
- Valutazione dei rischi ambientali durante la movimentazione dei sedimenti in fase di dragaggio e immersione – (Università di Cagliari e Tolone)
- Redazione delle Linee Guida ed elaborazione del Piano di Azione Congiunto – (R.A.S.)
Il Convegno di La Spezia del 5 giugno 2018 del progetto SE.D.RI.PORT