Bilancio di sostenibilità

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Con il decreto legislativo del 30 dicembre 2016, n. 254, l’ordinamento italiano ha attuato la direttiva 2014/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante modifica alla direttiva 2013/34/UE sulla comunicazione, da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni (c.d. “Direttiva Barnier”), di informazioni di carattere non finanziario e sulla diversità. Il provvedimento prevede l’obbligo di presentare una dichiarazione individuale di carattere non finanziario per le imprese di interesse pubblico (banche, assicurazioni, riassicurazioni) e società che emettono titoli di debito in borsa (es. azioni, obbligazioni), che abbiano avuto, in media, durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti superiore a 500 e, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei due seguenti limiti dimensionali: a) totale dello stato patrimoniale: 20.000.000 di euro; b) totale dei ricavi netti delle vendite e delle prestazioni: 40.000.000 di euro. Il Decreto prevede, inoltre, che anche tutte le altre imprese non sottoposte all’obbligo possano presentare una dichiarazione di carattere non finanziario in forma volontaria sugli ambiti indicati nell’art. 3 del Decreto medesimo, prevedendo per le PMI forme semplificate. Infatti, le dichiarazioni delle imprese con meno di 250 dipendenti, a differenze delle altre, possono essere considerate in conformità con la normativa senza soggiacere alle disposizioni sui controlli. In relazione ai contenuti che le imprese sono chiamate a comunicare, il decreto legislativo n. 254/2016 recepisce integralmente la direttiva 2014/95/UE, prevedendo che la dichiarazione non finanziaria debba riguardare i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono ritenuti rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell’impresa. L’adozione della suddetta Direttiva ha, infatti, posto fine al dibattito riguardo alla necessità della responsabilità sociale delle imprese e alla regolamentazione della trasparenza compiendo un significativo passo in avanti per ottenere benefici sociali e ambientali. Tale Direttiva ha mirato ad armonizzare le modalità di comunicazione delle informazioni di carattere non finanziario da parte delle imprese con il fine di garantirne il facile accesso da parte dei soggetti interessati. Modificando la direttiva 2013/34/UE in materia di bilancio, la norma comunitaria di cui sopra ha inserito un nuovo obbligo, per le imprese di grandi dimensioni qualificabili come Enti di Interesse Pubblico, che consiste nel fornire, in occasione della relazione annuale sulla gestione, una dichiarazione contenente le informazioni di carattere non finanziario sopra richiamate. Con decreto 21 aprile 2021, n. 166, il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ha adottato, quindi, la Direttiva per l’individuazione degli obiettivi per l’anno 2021, prevedendo che ogni AdSP predisponga un proprio modello di rendicontazione di sostenibilità. Dal 2022, con elaborazione dei dati riferiti all’anno precedente (2021), l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna predispone,  presenta e pubblica il proprio “Bilancio di Sostenibilità”.

Scarica qui il Bilancio di sostenibilità 2022 (riferimento 2021) approvato dal Comitato di Gestione il 27 settembre 2022.

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