Corsica e Sardegna lanciano la sfida per l’ingresso nel piano delle Autostrade del Mare

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Autostrade del Mare, coesione tra isole, connessione ai corridoi delle Reti Ten-T, digitalizzazione dei processi portuali, statistiche omogenee e certe. Ma, soprattutto, un richiamo all’Europa per una maggiore attenzione verso le tematiche dell’insularità e dell’erogazione dei fondi. Sono alcuni dei temi affrontati nel workshop intitolato “Il Piano Europeo delle Autostrade del mare. Connessione ai corridoi europei delle reti TEN-T, continuità territoriale delle Isole, cooperazione territoriale europea e strumenti giuridici a disposizione”, tenutosi nella sala congressi della Stazione Marittima del porto di Olbia – Isola Bianca. Un momento di incontro e riflessione con esperti internazionali del settore trasportistico, della programmazione europea e dell’innovazione, che rientra nell’ambito delle attività del progetto GEECCTT-Iles (GEstion Européenne Conjointe des Connexions/Transports Transfrontaliers pour les Îles), programma finanziato dall’Interreg Italia Francia Marittimo che vede coinvolti l’Ufficio dei Trasporti corso, le Regioni Sardegna e Liguria, le Camere di Commercio del Nord, del Sud della Corsica e del Var, e le due Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna e del Mar Tirreno Settentrionale. Progetto che, come ha ricordato Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna, nasce da lontano, da un’azione congiunta con la Corsica, che è andata oltre alla normale collaborazione, diventando, negli anni, un’occasione di rivendicazione nei confronti dell’Europa per una maggiore attenzione e sensibilità verso quei principi fondanti dello “stare insieme” spesso messa in secondo piano dal principio della libera concorrenza. Un punto di vista, questo, ampiamente condiviso dal Direttore Marittimo di Olbia, Maurizio Trogu, che ha manifestato il pieno sostegno della Capitaneria di Porto a tutte quelle azioni volte allo sviluppo dei porti e alle tematiche di coesione; ma anche dallo stesso sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che ha invitato i presenti a sfruttare tutte le opportunità possibili derivanti dall’Europa per rispondere alle esigenze dell’Isola e della comunità locali. Proposte sostenute con forza anche dal partenariato corso che, per voce del capofila José Bassu, rappresentante dell’Ufficio dei Trasporti, ha manifestato pieno appoggio a qualsiasi azione che possa riportare al centro dell’attenzione il trasporto marittimo tra isole. Dal progetto Geecctt-Iles, quindi, la spinta per superare il gap dell’insularità e di quelle condizioni ostative allo sviluppo, attraverso l’istituzione del Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), organismo di diritto pubblico internazionale il cui fine è quello di ottimizzare, rafforzare le relazioni tra le isole dell’area di cooperazione, ma anche promuovere lo scambio di esperienze ed il coordinamento della pianificazione territoriale. Uno strumento giuridico che avrà sicuramente un ruolo chiave nell’interlocuzione con l’UE per l’inserimento della Sardegna e della Corsica nel piano delle Autostrade del Mare. Un’assenza rumorosa, come ha evidenziato Paolo Santinello della Klink Srl, coordinatore del Workshop e partner tecnico del progetto, che esclude le due isole dai vantaggi per lo sviluppo del trasporto marittimo. Interventi infrastrutturali, un sistema di rete tra porti e azioni politiche e di ricerca, i principali benefici derivanti dalla presenza nel piano delle AdM, come ha ricordato Alexio Picco, Direttore del settore sviluppo e fondi della società Circle SPA.
Non solo collegamenti, ma anche stimolo alla produttività e alla domanda, i requisiti essenziali, secondo Francesco Benevolo, direttore della Rete Autostrade Mediterranee Spa, per concorrere nel piano europeo delle AdM. Tre i player fondamentali secondo Benevolo: porti, servizi e trasporto di persone e mezzi per far fronte alle tre sfide future della digitalizzazione, dell’ambiente e della globalizzazione dei flussi di traffico; soprattutto alla luce dei rilevanti investimenti in atto in Africa per la creazione di nuove attività produttive e mercati. Uno scenario, secondo il direttore di RAM, che vedrà Sardegna e Corsica come possibili sistemi intermodali nello scambio di merci via mare tra la regione africana e l’Europa. Un ruolo strategico, nelle nuove sfide, sarà giocato soprattutto dalla digitalizzazione dei porti che consentirà una maggiore efficienza e sicurezza (sia per gli operatori che per i passeggeri) in banchina. Un sistema che, in Italia, vede tra i modelli attuati, quello porto di Bari, ideato da Mario Mega, Dirigente del Dipartimento sviluppo ed innovazione tecnologica dell’AdSP del Mare Adriatico Meridionale, che, durante il workshop, ha evidenziato l’esigenza di una digitalizzazione che possa connettere, non solo virtualmente, tutti gli scali italiani. Sistemi dai quali si possa conoscere soprattutto il reale flusso di traffici marittimi, rappresentato da dati certi ed armonizzati. Una sfida sulla quale Assoporti, rappresentata al Workshop da Oliviero Giannotti, da anni lavora per conferire alle Autorità di Sistema il riconoscimento di soggetto statistico, generatore di dati codificati che rappresentino fedelmente lo stato di salute degli scali marittimi italiani. “Il Workshop sulle Autostrade del Mare – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – è stata un’occasione importante per il confronto tra porti, lo scambio di esperienze maturate, ma, soprattutto, per riportare l’attenzione sul tema dell’insularità. Una meravigliosa malattia che, per la spesso scarsa attenzione dell’Unione Europea, oltre a creare debiti di mobilità, rischia di rallentare inesorabilmente le potenzialità di sviluppo di chi ne è affetto. Confidiamo, quindi, in strumenti giuridici, quali il Gect, per rafforzare le relazioni, elaborare nuove progettualità di sviluppo e convogliare in maniera più incisiva le giuste rivendicazioni delle Isole a Bruxelles”.

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