Con l’avvio del periodo di programmazione 2021-2027 e il potenziamento mirato del bilancio a lungo termine dell’UE, l’attenzione è posta sulla nuova politica di coesione e sullo strumento finanziario denominato NextGenerationEU, uno strumento temporaneo da 750 miliardi di euro pensato per stimolare una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”, volta a garantire la possibilità di fare fronte a esigenze impreviste, il più grande pacchetto per stimolare l’economia mai finanziato dall’UE.

L’intera iniziativa della Commissione europea è strutturata su tre pilastri:

  1. Sostegno agli Stati membri per investimenti e riforme
  2. Rilanciare l’economia dell’UE incentivando l’investimento privato
  3. Trarre insegnamento dalla crisi

In questo contesto si inserisce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, lo strumento che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia intende realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation EU, per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa.

Il decreto legge 6 maggio 2021, n. 59 convertito, con modificazioni, dalla legge 1 luglio 2021, n. 101 ha disposto all’art. 1, comma 1, l’approvazione del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC), finanziato con risorse nazionali per complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026, con l’obiettivo di integrare e potenziare i contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il PNC, al quale è applicata la normativa di semplificazione e accelerazione già prevista per il PNRR (art. 14 decreto-legge n. 77 del 2021 e art.1, comma 6, decreto-legge n. 59 del 2021), si basa su alcuni principi finalizzati a una maggiore efficienza nell’allocazione delle risorse, mediante:

  • l’accelerazione della c.d. «messa a terra» degli interventi comprimendo e, ove possibile, anticipando i tempi di definizione dei passaggi amministrativi e burocratici;
  • il finanziamento diretto di progetti definiti con obiettivi di realizzazione precisi superando ove possibile, il semplice riparto delle risorse.

La Complementarietà con il PNRR

La complementarità del PNC rispetto al PNRR si manifesta non solo a livello di disciplina ma anche a livello:

  • progettuale, con una integrazione delle risorse per gli interventi già previsti nel PNRR (i c.d. programmi e interventi cofinanziati);
  • di missione o di componente della missione, con la previsione di ulteriori investimenti (i c.d. programmi e interventi del Piano) che contribuiscono al raggiungimento delle finalità del PNRR.

Il PNC rappresenta anche un traguardo del PNRR, trattandosi di un impegno oggetto di due milestone della Riforma della pubblica amministrazione (M1C1-55 e M1C1-62).

I finanziamenti destinati all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna

L’AdSP del Mare di Sardegna ha presentato dei progetti per entrambi le misure PNRR e PNC, ottenendo il finanziamento per tre opere:  Realizzazione della strada di collegamento del terminal ro-ro al porto Canale (fondo PNRR), Elettrificazione delle banchine e Realizzazione del terminal ro-ro del Porto Canale di Cagliari (fondo PNC)

In ottemperanza a quanto indicato da ANAC, si riepilogano, schematicamente, con link al fascicolo dedicato e inserito nell’Amministrazione Trasparente, tutti i provvedimenti sopra richiamati.

Opere finanziate con fondi PNRR

Opere finanziate con fondi PNC

 

Maggiori informazioni:

 

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca