Il Sistema portuale sardo fulcro delle strategie UE a sostegno dei diritti dei passeggeri e delle comunità
Dal Sistema dei porti sardi nasce una nuova proposta per la sostenibilità sociale del trasporto marittimo europeo e per una maggiore attenzione verso le comunità locali. Questa mattina, dopo l’annuncio dello scorso mese di aprile a Parigi, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha ospitato il meeting trimestrale del comitato tecnico Cruise and Ferry Port Network dell’European Sea Ports Organization (ESPO). Nella sala executives del terminal del Molo Ichnusa di Cagliari, dopo il saluto di benvenuto del Presidente dell’AdSP, Massimo Deiana, il comitato, presieduto da Valeria Mangiarotti, ha affrontato quelli che saranno i prossimi temi in agenda per il futuro della portualità a livello internazionale. Primo punto, l’avvio, previsto per l’ultimo trimestre dell’anno, dell’EES, Entry Exit System, sistema automatizzato di registrazione dei viaggiatori provenienti da paesi extra UE, al quale i porti dovranno velocemente adeguarsi dotandosi delle necessarie infrastrutture tecniche ed informatiche per il controllo dei documenti e dei dati biometrici. A seguire, la revisione del quadro europeo dei diritti dei passeggeri, per il quale il Comitato si sta adoperando per la redazione di una nuova proposta da sottoporre al nuovo Parlamento Europeo, mirata al rafforzamento delle tutele dei passeggeri, in particolare nel contesto di viaggi multimodali, di una maggiore semplificazione e trasparenza delle politiche di rimborso e di accesso alle informazioni in merito a ritardi e cancellazioni dei viaggi in nave. Ma anche i delicati aspetti ambientali, con il raggiungimento degli obiettivi relativi all’abbattimento delle emissioni attraverso l’incentivazione, nel comparto marittimo, dell’Afir (Alternative Fuels Infrastructure Regulation), normativa europea per la creazione di una rete infrastrutturale che supporti la transizione energetica (tra tutti il Cold Ironing), e del FuelEU Maritime, regolamento per la decarbonizzazione del settore attraverso l’utilizzo di combustibili rinnovabili e a basse emissioni già a partire dal prossimo anno per arrivare alla “zero emission” del 2030. Per passare all’attuazione di modelli virtuosi di integrazione porto – città, sull’esempio di scali come quelli di Barcellona, Dubrovnik, Bordeaux, Valencia, Taranto e Livorno. Dal Sistema Sardegna, infine, la proposta di estensione di un modello virtuoso di sostenibilità sociale nei porti europei che, seguendo il già collaudato esempio della collaborazione tra AdSP, Cagliari Cruise Port e Costa Crociere, preveda, ad ogni tappa della nave, la donazione delle eccedenze alimentari alle associazioni locali di volontariato impegnate nella lotta alla povertà. Una pratica che, oltre all’aspetto prettamente sociale, contribuisce, in chiave economica ed ambientale, alla riduzione degli sprechi e della produzione di rifiuti. “Siamo onorati di aver ospitato, per la prima volta, una riunione del Comitato tecnico del Cruise and Ferry Port Network di ESPO – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un’occasione per avvicinare l’Europa al Sistema della Sardegna, con la presenza dei rappresentanti delle principali realtà portuali e dei comitati tecnici dell’Associazione e, allo stesso tempo, per portare l’esempio Sardegna al centro delle scelte strategiche future dell’UE, con proposte concrete come quella, formulata oggi, a favore della sostenibilità sociale, economica ed ambientale della distribuzione delle eccedenze alimentari delle navi al mondo del volontariato. Un esempio virtuoso di come gli scali ed il trasporto marittimo possano bene integrarsi nel tessuto economico e sociale del territorio portuale”.