Riapre al traffico navale la darsena di Olbia – Isola Bianca

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I moli 3 e 4 dell’Isola Bianca possono ritornare ad ospitare traghetti e navi da crociera. Nel pieno rispetto dei tempi fissati dalla gara d’appalto, la ditta Appalti Generali Imag Srl ha concluso l’intervento di livellamento dei fondali e resa operativa, già da oggi, la darsena. Un intervento, quello completato, che ha previsto la movimentazione di circa 3 mila metri cubi di materiale fangoso, livellandolo, come previsto dalla normativa, nelle aree adiacenti. Meno 9 metri, la quota di profondità media restituita allo specchio acqueo antistante alla stazione marittima, tratto del porto che, proprio per la sua conformazione e la consistente movimentazione di navi – che in un anno, nello scalo olbiese, supera le 6 mila toccate – è costantemente soggetto ad interramento. Fenomeno per contrastare il quale, è partita da tempo la complessa procedura propedeutica al dragaggio che, proprio in questi giorni, vede in corso una campagna di rilevazione geomorfologica con Scan Sonar, commissionata alla Martech Srl, sui fondali del sito di immersione dei residui di escavo. I risultati dell’indagine, una volta elaborati e analizzati, verranno utilizzati per comporre il progetto del dragaggio che porterà il bacino del golfo alle quote di meno 10 metri e meno 11 per la canaletta di accesso. “Come da cronoprogramma previsto dall’appalto – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – restituiamo piena operatività alla darsena, ricompresa tra i moli 3 e 4, del porto di Olbia – Isola Bianca. Una rapida manutenzione, quella portata a termine, che consentirà, viste le restrizioni normative in materia di dragaggi, di mantenere i fondali adeguati alla sicurezza della navigazione per i prossimi mesi. Nel mentre, anche alla luce dell’inconveniente occorso nei giorni scorsi alla nave Eurocargo Valencia, stiamo valutando la possibilità di adottare misure straordinarie, sempre nel rispetto della normativa, per addivenire alla risoluzione rapida ed efficace della questione. Unitamente alla Capitaneria di porto e a tutto il cluster portuale, sarà immediatamente necessario affrontare risolutivamente alcune criticità relative alla naturale conformazione del porto e, di conseguenza, alla necessaria analisi sulla convivenza del traffico navale con altre le attività produttive. Argomenti, questi, che saranno a breve occasione di confronto nell’ambito del nuovo studio sull’aggiornamento del Piano Regolatore Portuale adottato”.  

 

 

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