Dai progetti europei Nectemus e Circumvectio il futuro dei servizi portuali
L’obiettivo è il salto di qualità dei servizi portuali, sia per i passeggeri che per gli operatori della logistica. A due anni di distanza dall’avvio dei primi tavoli di partenariato, i progetti europei Circumvectio e Nectemus (Interreg Italia – Francia Marittimo) giungono al termine con l’evento finale che si è tenuto giovedì 13 giugno all’Elba. Un lungo periodo che ha visto l’AdSP del Mare di Sardegna, in supporto alla Regione, ed insieme ad altri partner (Provincia di Livorno, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Regione Liguria, Ufficio dei Trasporti della Corsica, Città Metropolitana di Toulon Provence Méditerranée, Comune di Porto-Vecchio, Università di Pisa e Genova), partecipare attivamente ad analisi sullo stato di fatto, incontri con operatori e proposte di soluzione alle criticità che, a differenza delle principali realtà portuali nord europee, interessano ancora oggi le connessioni tra territori, la sostenibilità delle attività portuali ed i servizi essenziali ai passeggeri. Per quanto riguarda Circumvectio, da un’analisi dei sistemi informatici messi a disposizione degli operatori logistici per la gestione di tutte quelle pratiche necessarie alla circolazione delle merci, sono numerosi i gap emersi che potrebbero essere colmati con la creazione di un’unica piattaforma informatica per i flussi documentali e fisici delle merci. Da qui la proposta della Cross-boarding Area Management Platform (CAMP) che integra un network di software esistenti per renderli interoperabili e meglio fruibili da parte degli attori della catena logistica. Un vero e proprio pannello informatico semplificato, quello proposto, studiato sulla base di esigenze reali degli operatori che hanno partecipato alle interviste condotte dalle due università di Genova e Pisa, sul quale verrà impostato l’intero percorso fisico e burocratico della merce, dalla semplice individuazione del percorso di spedizione (strada, mare o ferrovia), fino al caricamento e all’invio in formato digitale (con riduzione di tempi e sprechi) di tutte le pratiche (polizze di carico, fatture, certificati di origine, documenti per il controllo sanitario, dichiarazioni doganali e tracciabilità). Sul versante passeggeri, gli studi condotti dai partner hanno evidenziato non poche carenze rispetto ai regolamenti e alle direttive europee sui servizi all’utenza. Nei 18 porti del partenariato analizzati, solo in 6 esistono cartelli a messaggio variabile; 5 dispongono di App per info pratiche; 12 sono in linea con l’UE per le avvisi all’utenza; 16 offrono un servizio per persone con disabilità e info in tempo reale sulle navi; appena 8 propongono indicazioni su collegamenti alternativi. Criticità che, nel caso Sardegna, si accentuano soprattutto negli scali di nuova acquisizione e su quelli non ancora strutturati con una stazione marittima (Porto Torres, Oristano, Santa Teresa e Portovesme). Un modello d’esempio di innovazione e superamento del gap è quello inserito nell’avviso di sollecitazione al mercato per la proposta di Project Financing sulla gestione della Stazione Marittima di Olbia (presentato e pubblicato lunedì 10 giugno), per la quale, proprio nel capitolato relativo ai servizi all’utenza, sono state introdotte specifiche proposte migliorative in piena ottemperanza delle normative europee e della centralità del passeggero nella programmazione e fornitura delle facilities. Innovazione, questa, che ha ricevuto particolare apprezzamento dai partner coinvolti, quale esempio concreto di applicabilità dei percorsi virtuosi emersi dagli studi che hanno alimentato il progetto. “I due progetti europei appena giunti a conclusione – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – costituiscono una base importante di analisi e soluzioni per apportare tutte le migliorie necessarie nella gestione della logistica, delle operazioni portuali e, soprattutto, dei servizi all’utenza. I dati emersi ci spingono ad accelerare su quei percorsi di allineamento ai principali scali europei, in parte già avviati con l’iniziativa pilota di finanza di progetto per la gestione della Stazione Marittima di Olbia che, sono certo, introdurrà servizi di alto livello che saranno da esempio per tutte le altre realtà portuali italiane”.