Presentato il Piano Strategico della ZES sarda

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Manca solo il via libera del Consiglio dei ministri e la Zona economica speciale della Sardegna diventerà una realtà, forse già entro l’anno. È l’annuncio dato oggi nel corso della conferenza stampa per la presentazione del Piano Strategico della ZES, indetta dalla Regione Sardegna, alla presenza del Governatore, Francesco Pigliaru, dell’Assessore alla Programmazione, Raffaele Paci e del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Massimo Deiana. Con il via libera odierno, su 2.770 ettari di aree collegate alle zone portuali vigerà un sistema di semplificazioni amministrative e vantaggi fiscali (credito di imposta fino a 50 milioni di euro), tali da favorire lo sviluppo di imprese già insediate e da attrarne di nuove. Quella della Sardegna sarà una zona “a rete”, nella quale saranno coinvolti i porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Tortolì-Arbatax, con le rispettive zone retroportuali, e l’utilizzo del porto del capoluogo sardo quale pilastro centrale del progetto. La gestione complessiva sarà affidata a un Comitato di Gestione presieduto dal presidente dell’Autorità di sistema portuale. Un percorso, questo, scandito da numerosi incontri portati avanti dalla Regione, alla presenza dell’AdSP – che, chiaramente, giocherà un ruolo chiave nella gestione delle ZES – con le Amministrazioni locali ed i Consorzi Industriali. Le ZES inserite nel piano regionale avranno il duplice scopo di coinvolgere quanti più territori possibile, comprese le zone interne e, allo stesso tempo, di dar vita a un progetto più ampio e strategico, con una rete distribuita sull’intero territorio e l’integrazione con le zone franche doganali intercluse, in via di attivazione. Oltre ad un efficiente strumento di marketing territoriale dall’elevato impatto economico, le ZES sarde offriranno soprattutto i vantaggi a livello di semplificazione amministrativa. “Avere la Zes mette la Sardegna nelle condizioni di poter competere ad armi pari con tutti i nostri principali concorrenti che stanno nel Mediterraneo – ha spiegato Massimo Deiana, durante la conferenza stampa – Le zone economiche speciali, che ormai sono diverse centinaia in tutto il mondo, nascono per rilanciare il sistema portuale e tutta l’economia che possono generare. Non averle è senza dubbio un ostacolo alle potenzialità di sviluppo, perché le parti del mondo in cui il commercio e gli scambi sono particolarmente rifioriti sono proprio quelli in cui esistono le Zes, strumento molto forte ed efficace. Per gestirle la legge prevede un organismo molto snello, un Comitato d’indirizzo composto da 4 persone che rappresentano Regione, Autorità portuale, Ministero dei trasporti e Presidenza del Consiglio dei ministri. In più, nel nostro piano strategico, abbiamo deciso di prevedere un ulteriore organismo, che abbiamo chiamato Cabina di regia, un tavolo permanente consultivo in cui possono costantemente raccordarsi e confrontarsi tutti i soggetti interessati. La gestione sarà il più possibile rapida e snella, per rispondere alle esigenze delle imprese che, prima di tutto, ci chiedono rapidità e semplificazione burocratica”.

Da questo link è possibile scaricare le slides sulla presentazione del piano

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